Noemi Di lillo
Curriculum
Insegna canto lirico, canto moderno ed interpretazione teatrale del testo cantato.
Tiene corsi di pianoforte e propedeutica musicale in particolare rivolti ai bambini della scuola materna, corsi finalizzati a valorizzare l'aspetto ludico e relazionale dei percorsi musicali.
IMPARARE A CANTARE
È nata prima la voce parlata o quella cantata?
Un pregiudizio diffuso considera il canto appannaggio esclusivo dei pochi fortunati “nati con la voce”, di conseguenza anche lo studio del canto risulta un’attività alquanto misteriosa, dai mezzi e dai fini indefiniti, senza la possibilità di tangibilità oggettiva e di razionalità metodologica. Invece è proprio la natura di strumento musicale che viene spesso negata alla voce. Così mentre non ci si meraviglia se un allievo di pianoforte alle prime armi non sa coordinare le due mani, da un allievo di canto si pretendono volume ed estensione, pena il marchio di persona senza voce.
In realtà i casi di cantanti che si sono costruiti da zero la voce, ci fanno capire come l’elemento determinante nell’apprendimento del canto sia dato non solo dalla voce, ma da quello che alcuni chiamano talento, altri predisposizione e da un insieme di sensibilità acustica e di duttilità nel controllo della coordinazione muscolare, tali da far emergere la parte nascosta di quell’iceberg che è la voce e di cui la punta rappresenta la voce parlata.
Il primo problema che tutti gli allievi devono affrontare all’inizio e il senso di “inafferrabilità” della tecnica vocale, niente ci appare più vicino e più lontano allo stesso tempo: a volte duttile nell’espressione delle più sottili emozioni, a volte dura e ingovernabile quando tentiamo di utilizzarla consapevolmente. La voce è espressione viva, diretta e globale del nostro essere, tanto da rimanere condizionata dalle mille tensioni e blocchi inconsapevoli che “ci abitano”.
La tecniche e il metodo su cui poggio le mie lezioni di canto hanno lo scopo di fornire all’emissione cantata la stessa facilità e spontaneità di quando parliamo, consentendoci di modulare e plasmare a nostro piacimento la voce anche in zone molto lontane dall’altezza della voce parlata, senza essere costretti a gridare per “far uscire” la voce, esperienza che a lungo andare è distruttiva per le corde vocali. L’obiettivo ultimo di studio deve essere: “dimenticare” la gola cantando.
IMPARARE A SUONARE
La capacità potenziale di comprendere la musica non è un’attitudine speciale concessa a pochi eletti: tutti gli esseri umani la possiedono. Si ritiene che siano proprio i bambini ad essere naturalmente predisposti ad apprendere la musica ed in una modalità del tutto simile a quella dell’apprendimento del linguaggio verbale. I pedagogisti affermano: “La musica aiuta a progredire nell’apprendimento della lingua, favorisce il passaggio dal pensiero concreto, centrato sulle percezioni sensoriali, al pensiero astratto di tipo logico razionale, facilitando così la comprensione di materie come la matematica, la grammatica o le scienze”.
La capacità di attenzione di un bambino non è chiaramente paragonabile a quella di un adulto, ritengo dunque importante non allontanarsi troppo dalla dimensione ludica che diventa fondamentale per catturare l'attenzione. Il coinvolgimento personale passa principalmente attraverso il divertimento, il gioco che non è altro che il linguaggio espressivo spontaneo che il bambino conosce meglio e attraverso il quale assimila il mondo che lo circonda secondo i propri schemi mentali.
Il principio di fondo è allontanare il più possibile la rigidità di un insegnamento pragmatico fondato su regole ben precise, in favore di un'animazione che faccia della creatività e della libera espressione i cardini attorno ai quali sviluppare l'intero processo di apprendimento musicale: un bambino non impara forse a leggere e scrivere solo dopo aver appreso e immagazzinato nozioni e vocaboli sufficienti? Si tratta di educare i sensi, l'orecchio, la voce, il senso ritmico. Di educare con la musica, più che alla musica.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE MUSICALE
A Gennaio 2013 consegue il Diploma di Psicoterapeuta presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’IFREP presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. I principi guida della Scuola sono: la centralità della persona in qualità di agente; il rispetto della libertà di ciascuno e della sua responsabilità nei confronti di sé e degli altri; la costruzione di un intervento centrato sulla persona, co-creatrice delle modalità di intervento e responsabile del proprio processo di cambiamento.
Studia al conservatorio di musica “S. Cecilia” di Roma, ha conseguito il primo diploma in canto lirico, pianoforte complementare e teoria e solfeggio musicale presso il conservatorio di musica “A. Casella” di L’Aquila. Nel suo percorso di formazione canora troviamo importanti Maestri quali: Desideri Carlo, Cecilia Valdenassi, Gianni Bavaglio.
Nel 2009 segue una Masterclass in direzione d’Orchestra e Corale con il M° Riccardo Muti a L’Aquila, è inoltre corista in occasione del concerto di beneficienza “Muti per L’Aquila” diretto dal M° Riccardo Muti.
Nel 2008 segue un corso di Interpretazione del Testo teatrale e cantato con il M° Roberto Gori ed approfondisce lo studio del canto moderno.
ESPERIENZA PROFESSIONALE IN CAMPO MUSICALE E TEATRALE
Incide parti corali per la colonna sonora del musical “Il Principe della gioventù” del M° Riz Ortolani, distribuito dalla Universal Music Publishing Ricordi (2009).
Si accosta al musical esibendosi come performer nei musical inediti: “La storia infinita” tratto dal libro di Micheal Ende (2004); “La Fine del Canto” tratto dal libro “Cronache Marziane” di Ray Bradbury (2009); “Processo a Peer Gynt” tratto dal Peer Gynt di Ibsen (2010) con le musiche e la regia del M° Roberto Gori.
Si esibisce nel ruolo di Cosette nel musical “I miserabili” di Schönberg (2006); in occasione del Jazz Festival di Villa Celimontana a Roma è parte dell’ensemble nel musical “Jesus Christ Superstar” di A. Lloyd Webber e Tim Rice (2009); canta e recita come performer nel musical “Hair” di Galt MacDermot (2011).
Nel 2010 lavora come cantante e corista nella band "80's rock" (tributo anni 80: Toto, Stevie Wonder, Micheal Jackson) e fra il 2009 e il 2006 esegue concerti corali di musica sacra, classica e gospel sotto la direzione dei M° Rosalinda di Marco, Stefano Quaresima, Roberto Gori.
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